Se volete prendere (o richiedere) appunti che rendano più facile la comprensione e la memorizzazione dei concetti, rendendoli del tutto personalizzati, ridotti all’osso e anche piacevoli da guardare, gli SKETCHNOTES fanno al caso vostro.
Gli SKETCHNOTES sono stati codificati per la prima volta nel 2006 dall’UX designer Americano Mike Rohde. Consistono in appunti testuali arricchiti da un mix di calligrafia, disegni, forme, elementi tipografici creati a mano ed elementi visuali come frecce, linee e contenitori.
Quello che rende gli SKETCHNOTES così efficaci è il fatto che sono scritti a mano (favorendo la memorizzazione), che sono caratterizzati da una struttura non lineare adatta a cogliere la struttura e le connessioni di qualsiasi tipo di informazione (favorendo la comprensione), e che si focalizzano sulle idee principali piuttosto che su tutti i dettagli (risultando efficienti oltre che efficaci).
È importante sottolineare che gli SKETCHNOTES non sono una forma d’arte e non richiedono particolari abilità nel disegno. Si tratta infatti di veicolare le idee tramite comunicazione visuale ed aggiungere stile ed enfasi in modo creativo ai propri appunti.
In effetti, per creare uno SKETCHNOTE basta riscoprire la capacità di scarabocchiare senza pretese che più o meno tutti avevamo da bambini. Quando si è piccoli si illustrano le proprie idee in continuazione, senza preoccuparsi dell’artisticità del risultato finché questo riesce a veicolare il suo significato
Per riassumere, gli SKETCHNOTES sono un modo per catturare e visualizzare le idee, non per fare arte. Sono uno strumento per pensare sulla carta con immagini e parole.
Gli SKETCHNOTES nascono come appunti personali, in cui lo sketchnoter infonde la sua personalità, nello stile del disegno e della calligrafia fino alla scelta delle idee da riportare e a come sono espresse sulla pagina.
Gli SKETCHNOTES insomma non devono essere neutrali. Anzi, le opinioni personali espresse ed incorporate negli SKETCHNOTES sono interessanti perché rivelano ciò che lo sketchnoter stava ascoltando e pensando durante il processo creativo.
Le opinioni inserite negli SKETCHNOTES possono anche trasformarsi in un’utile referenza per riportare alla mente quei pensieri ad una lettura successiva.
Originariamente nati per essere prodotti in tempo reale mentre si ascolta una presentazione, un discorso o una lezione, gli SKETCHNOTES si adattano ad un gran numero di utilizzi. Per crearli, si cerca attentamente di catturare le idee principali (tramite l’ascolto, la lettura, ecc.), si ragiona sul loro significato e si crea una loro mappa visuale. L’obiettivo è lasciar perdere i dettagli e focalizzarsi invece sul quadro generale, trasformando i concetti in grafiche che includono parole ed immagini.
Sia che vengano creati con carta e penna sia in digitale, l’approccio è lo stesso. Di solito, gli appunti visuali personali sono scritti su piccoli taccuini o quaderni per appunti (come le agendine Moleskine®) e con 2-3 penne e una matita o un pennarello. In digitale, un tablet appropriato, uno stilo ed un’app per disegnare/ sketchare sono sufficienti.
Generalmente, gli SKETCHNOTES non sono visibili a tutto il pubblico di un evento, a meno che non vengano stampati e distribuiti, condivisi sui social network o per e-mail o resi pubblici in qualche altro modo.