Ciao a tutti, inauguro la sezione Blog del sito con un post puramente “sharing”, ovvero di condivisione e pubblicazione di risorse sulla scrittura visuale che ho trovato personalmente utili e che mi auguro possano esserlo anche per voi che leggete.
Tra i riferimenti che sto seguendo per allenare la mia tecnica di visual note-taking, c’è sicuramente Doug Neill. Il suo sito verbaltovisual.com contiene una raccolta di video e suggerimenti per chiunque voglia iniziare a prendere appunti o illustrare idee tramite sketchnotes (e anche per chi ha già una certa dimestichezza con essi).
Avendo trovato molto interessanti le indicazioni contenute nei suoi podcast, ho pensato di condensarle in uno sketch riassuntivo, che condivido con voi. Lo sketch è basato su quelli illustrati live da Doug stesso durante i podcast. L’ho usato per annotare le riflessioni sul mio metodo in risposta ai suggerimenti espressi di volta in volta in ciascun video. Tali suggerimenti possono comunque essere messi in pratica da chiunque voglia migliorare i suoi sketchnotes.
Questo post analizza i contenuti relativi alla prima pagina dello sketch; per quelli nella seconda pagina, vi rimando ad un post successivo.
Fare sketchnotes con un obiettivo
Innanzitutto Doug sottolinea l’importanza di operare definendo precisi obiettivi (come per ogni altra occasione in cui si cerca di imparare qualcosa di nuovo o acquisire una nuova abilità). Nel caso degli sketchnotes è necessario:
1. Definire l’obiettivo per cui si utilizzano gli sketchnotes e la ragione per cui si vuole migliorare nella scrittura visuale. Obiettivo che può essere: acquisire conoscenze più efficacemente, fornire un utile strumento alle nostre capacità di problem-solving o (come nel mio caso) diffondere e presentare le idee mie ed altrui in modo accattivante e coinvolgente.
2. Una volta stabilito l’obiettivo, definire le skills necessarie a raggiungerlo. Doug elenca una serie di capacità richieste dalla scrittura grafica che vanno dall’ascoltare o leggere filtrando le idee principali da esprimere in modo visuale, all’uso del testo, della grafica e del colore, all’organizzazione del layout. Concentrandosi individualmente su ciascuna abilità, è possibile individuare più facilmente le aree di miglioramento, ancora di più se l’obiettivo per cui quelle abilità sono necessarie è stato definito chiaramente. Nel mio caso ad esempio ho annotato come skills da allenare: filtrare le idee principali; utilizzare al meglio lo spazio della pagina per evitare troppi errori da correggere successivamente; produrre disegni più rapidi e semplici.
3. Mettere in pratica le skills che si mira a migliorare, con esercizi che le allenino sia singolarmente che in modo combinato. Nel mio caso ho segnato questi esercizi: sperimentare con il layout per trovare quello più congeniale; allenare lo sketchnoting di conferenze e video in tempo reale; costruire un “vocabolario” visuale di disegni ed icone semplici [che spiegherò nel prossimo post] da cui attingere con rapidità al momento del bisogno ed esercitare in generale la semplificazione; sia nel disegno che nel layout.
4. Una volta praticate a sufficienza, applicare queste skills in sessioni di scrittura grafica vera e propria, in vista dell’obiettivo che si vuole raggiungere con essa. A seconda che il risultato sia soddisfacente o meno, sarà necessario valutare ulteriormente quali abilità siano ancora da migliorare e come.
Cinque consigli per chi inizia
Nel blocco successivo ho voluto annotare cinque consigli che Doug fornisce a chi si approccia per la prima volta agli sketchnotes. Tramite i commenti nelle nuvolette, ho evidenziato quelli a cui devo prestare maggiormente attenzione io (soprattutto il consiglio #4).
1. Cominciare con materiale poco costoso e facilmente accessibile. Per quanto mi riguarda, al momento lavoro per lo più su un’agendina Moleskine® e con una penna a gel nera dal tratto fine, comunque economica. Per aggiungere anche il colore e le ombre, bastano altre 2-3 penne colorate ed una matita o un pennarello grigio. Per quanto riguarda gli sketch in digitale, app dedicate e uno stilo adatto costituiscono una spesa aggiuntiva ma abbordabile, se si è già in possesso di un tablet.
2. Definire dei “vincoli” al proprio modo di lavorare con il testo, le immagini, i colori ed il layout. L’importanza dei vincoli viene definita meglio in quella che Doug definisce “the 50/50 rule” [che spiego per esteso nella pagina successiva dello sketch e quindi nel post dedicato].
3. Usare l’intenzione come filtro per le idee, ovvero avere bene in mente cosa si vuole annotare (di un articolo, di una conferenza, di un libro, ecc.) tramite lo sketch ed utilizzare quest’intenzione per separare le idee da illustrare e quelle che invece sono trascurabili.
4. Non badare troppo all’aspetto finale: più che produrre qualcosa di artisticamente valido, è importante che il risultato comunichi idee o esponga punti di vista e problemi in modo chiaro.
5. Lo sketchnote è un mezzo, non un fine. Quello che conta, successivamente, è lavorare sulle idee che vi sono illustrate.
Analizzate queste premesse, la seconda pagina dello sketch illustra una serie di contenuti ed esercizi di taglio più pratico; per entrare nel dettaglio, vi invito a seguire il mio prossimo post (oltre che, nuovamente, a visitare verbaltovisual.com).