Brevi consigli per l’approccio alla scrittura grafica – parte II

Ciao a tutti. Torno con un post “sharing” che spiega la seconda parte del mio sketch riassuntivo dei podcast di Doug Neill sul suo sito verbaltovisual.com.

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La prima pagina illustrava l’importanza del definire precisi obiettivi per cui intraprendere l’utilizzo della scrittura visuale o migliorare la propria tecnica, e cinque consigli rivolti a chi si approcciava allo sketchnoting per la prima volta. In questa seconda pagina di sketch sono presenti contenuti di podcast dal taglio più pratico della prima: eccoli qui.


Un esercizio creativo giornaliero

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Comincio con il suggerimento di Doug trovare un “esercizio giornaliero” per allenare la propria creatività e la propria abitudine a sketchare, che richieda poco tempo e che produca qualcosa di utile.

Personalmente, ho individuato come esercizio la possibilità (come consigliato da Doug in questo podcast ed in questo) di costruire il mio “vocabolario visuale“, a partire da una serie di parole legate ad aree di mio interesse “tradotte” in sketch ed icone. Inoltre, è anche interessante la possibilità di sketchare citazioni e metafore in modo creativo ogni volta che un’idea accattivante ci raggiunge e ci colpisce. Entrambe le routine mi forniscono poi materiale con cui arricchire di risorse le sezioni Gallery dedicate al vocabolario ed alle metafore visuali del sito.


The 50/50 Rule

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Un punto posto da Doug che trovo brillante è la sua “50/50 Rule [a cui avevo già accennato nel “consiglio per iniziare” #2 del precedente post]. Prendere appunti in maniera visuale presuppone come abbiamo detto tutta una serie di abilità: una scrittura dinamica e leggibile, disegni riconoscibili, un layout pulito ed un uso utile del colore. Se ancora non si possiedono queste abilità al livello desiderato, si può puntare sull’altra metà del processo di sketchnoting, secondo Doug, ugualmente importante. Si tratta del definire dei “vincoli” per il proprio stile:

Come userò il testo nei miei sketchnotes? quanti font utilizzerò? quanti stili? per evidenziare cosa?

Che tipo di layout preferisco utilizzare? come dispongo le immagini e il testo? quale dei due voglio sia preponderante?

Preferisco disegnare le immagini sul momento o successivamente, lasciando lo spazio necessario vicino al testo? quanto abbozzate voglio che siano?

Come uso il colore per il testo e le immagini?

Sperimentando diversi processi di sketchnoting e utilizzando vincoli adatti al proprio stile e al proprio livello di abilità attuale si possono comunque produrre degli sketch via via più efficaci, continuando nel frattempo ad allenare le proprie skills con l’esercizio.


Otto attività per allenarsi

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Per concludere, ho sketchato brevemente otto pratiche che Doug suggerisce per costruire le proprie abilità di scrittura visuale (che trovate in questo podcast). Queste attività comprendono:

1. Fill this page. Riempire una pagina con tutte le forme che vi vengono in mente (ottima per prendere confidenza con il disegno e come “riscaldamento” prima di una sessione di sketchnoting).

2. Playful practiceLasciar correre la fantasia e sketchare divertendosi per mettere alla prova le proprie abilità grafiche (l’esempio che fa Doug consiste nel disegnare dei cartelli stradali con prescrizioni fantasiose descritte da delle icone).

3. Purposeful practice. Aprire un libro o un dizionario a caso e sketchare le parole su cui cadono gli occhi (attività più seria e concentrata della precedente).

4. Sketch than do. Sketchare un’attività o una procedura pianificata che poi si andrà effettivamente ad eseguire nella pratica (p. es., una ricetta di cucina).

5. Template. Dividere la pagina in due metà; scegliendo una fonte da cui attingere, prima prendere appunti normalmente, magari tramite elenco puntato, sulla metà sinistra, poi sketchare quello che si è scritto sulla metà destra (utile per sperimentare con i proprio vincoli).

6. Connect. Comunicare (e magari collaborare) in modo visuale con altre persone (p. es., scrivere una lettera ad un/a amico/a, facendo alcuni sketch sui bordi al termine e disegnando mittente e destinatario sulla busta).

7. Personal. Rivolgere in questo caso l’attenzione verso sé stessi, magari anche in un’ottica di sviluppo personale ed auto-consapevolezza (l’esempio che fa Doug consiste nel descrivere la propria postazione di lavoro e come la si utilizza)

8. Adventure. Fare un’attività outdoor potenzialmente sfidante (p. es., un’escursione in montagna o nei boschi, una passeggiata in riva al mare o semplicemente per strada) e alla fine sketchare quello che vi è passato per la testa durante il tragitto.


Trovo tutti questi suggerimenti, uniti a quelli spiegati nel post precedente molto utili sia per chi voglia iniziare ad intraprendere i primi passi con la scrittura visuale, sia per chi è già esperto e vuole affinare la propria tecnica.

Se volete saperne di più ed accedere a più risorse, vi invito nuovamente a visitare il sito di Doug Neill, verbaltovisual.com.

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